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Dopo 6 anni di attesa, arriva finalmente il rinnovo dell’Accordo collettivo nazionale (Acn) di medicina generale e continuità assistenziale 2019-2021, che interesserà 40.000 medici di famiglia e oltre 10.000 medici ex guardie mediche.

L’ipotesi di Accordo è stata sottoscritta da sindacati e Sisac (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) e prevederà anche arretrati da riscuotere pari a circa 15mila euro in media per ogni medico di famiglia, e poi novità anche sulla telemedicina e tutele maggiori per malattie nonché infortuni sul lavoro.

L’accordo, che arriva dopo due anni di lavoro, sottolinea Domenico Proietti, segretario generale della Uil-Fpl, “è un risultato importante e prevede aumenti contrattuali del 3,78% con i relativi arretrati e maggiori tutele sulla disciplina della maternità”. Sulla parte economica, chiarisce il segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, “recuperiamo buona parte del ritardo accumulato negli anni, aggiornando i compensi al 2021 e recuperando 5 anni di arretrati: parliamo di più di 700 milioni, ovvero circa 15 mila euro di arretrati per un medico massimalista, soldi accantonati negli anni dalle regioni e che non aumentano la spesa pubblica già prevista”. Inoltre, “per la prima volta sono state negoziate risorse nuove, ovvero quelle stanziate per le certificazioni Inail, e soprattutto l’importante incremento della quota oraria per le attività territoriali previste dal Pnrr”. Altra novità è l’attuazione del Ruolo Unico, garantendo a ogni medico il tempo pieno.

 

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