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Forse per amore dell’ambiente e propensione al riciclo, forse per estro innato, un anonimo imprenditore londinese ha recentemente acquistato un pezzo dello storico aereo Concorde per centomila sterline, circa 112mila euro, per esporlo come complemento d’arredo nel suo salotto.

Per la precisione, il pezzo in questione sarebbe il muso dell’aereo, la parte anteriore, venduta da Andrew Lamberty, conduttore di uno show televisivolese, che lo acquistò a sua volta per 55mila sterline dal curatore del British Airways Museum, Paul Jarvis.

Il nuovo proprietario ha deciso di esporlo nella sua residenza come opera d’arte, pezzo di storia da collezione, pare però, secondo la stampa inglese, senza avvisare la moglie del nuovo acquisto.

Di aerei dismessi, come lo storico Concorde, il velivolo britannico per antonomasia, usato per anni per il trasporto dei passeggeri, che ritornano a nuova vita, grazie ad eccentrici (e molto ricchi) uomini d’affari, ultimamente ce ne sono stati parecchi.

Di recente notizia è infatti anche la villa realizzata a Malibù con i pezzi riciclati di un Boeing 747, ed ora tocca al Concorde.

Secondo gli esperti del programma inglese “Four Room”, dove vengono venduti oggetti di valore, l’anonimo compratore avrebbe già acquistato in precedenza altri pezzi d’aereo.

Lamberty, il conduttore del programma d’aste “Four Room”, ha ricordato che il pezzo del Concorde aveva un valore di 320mila sterline poco dopo il ritiro del jet dai cieli nel 2003.
Ha confermato che il compratore è un cliente abituale, che lo ha chiamato alla fine dello show ed hanno concordato insieme un prezzo ragionevole per l’acquisto.

Il muso dell’aereo è una delle sole due parti di ricambio conservate nel British Airways Museum.

Di sicuro un complemento d’arredo così particolare non passerà inosservato dagli ospiti dell’anonimo acquirente, che potranno verificare da vicino se e quanto il Concorde si armonizza con gli tutti gli altri arredi del salotto….in particolare ci auguriamo che l’ignara moglie del compratore abbia gusti molto simili a quelli del suo eccentrico consorte nonché un’innata passione per il riciclo.

di Laura Rubegni