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Grazie ad una scoperta tutta italiana arriva una cura per la fibrosi cistica. La ricerca, è stata condotta grazie al supporto di Telethon e pubblicata sulla rivista “American Journal of Physiology” , e dimostra come le basse temperature possono aiutare a riattivare le funzioni della proteina Cftr, che nei soggetti che ne sono affetti si presenta alterata.

La fibrosi cistica è la malattia genetica capace di portare alla morte: si contraddistingue, per la perdita di fenilalanina, con la secrezione di muco vischioso che causa infezioni polmonari, cirrosi epatica ma anche infertilità maschile.

Luis Galietta, ricercatore del Gaslini di Genova da anni studia questa malattia di origine genetica allo scopo di trovare una cura efficace. E proprio alla base di questo studio, lo scienziato afferma che questa proteina ha lo scopo di garantire un passaggio di cariche elettriche a livello della membrana delle cellule epiteliali; nei pazienti, affetti da fibrosi cistica, l’alterazione della proteina causa un’eccessiva secrezione corporea che diventando densa intacca i principali organi vitali come fegato, polmoni e pancreas.

Galietta sostiene inoltre, che, testando 250 mila molecole con lo scopo di ricercare delle sostanze che permettessero di ripristinare almeno il 10-20% delle funzionalità della proteina, insieme ai colleghi dell’università della California ha scoperto appunto, che il freddo riuscirebbe a ripristinerebbe in laboratorio le attività della proteina che colpisce le cellule dei soggetti, provocando così la fibrosi cistica con particolare mutazione deltaF508.

Le basse temperature, inoltre, possono influenzare l’attività di geni specifici, permettendo il deposito di una specie di “traccia genetica” che può condurre alla composizione di un farmaco efficace per curare una delle malattie più temute.