Partendo dal sintomo più ricorrente già potrete fare una prima diagnosi. Se spesso siete stanche, la sera non riuscite ad addormentarvi facilmente, o non riuscite a riposare come vorreste, e tra gli altri disturbi che vi colpiscono più di frequente ci sono anche diarrea, dermatite o stitichezza. Avete spesso il catarro e fate fatica a liberartene.
Inoltre, presentate la pancetta e la pelle molto chiara, allora potreste essere intolleranti ai latticini.
Se avete la sensazione di vivere in uno stato di sbronza permanente, fate fatica a mantenvi lucide. Le vostre difese immunitarie non funzionano bene, soffrite di vaginiti e candidosi; allora potrebbe trattarsi di intolleranza ai cibi fermentati.
Al contrario, se è la vostra testa a darvi fastidi, dovete sopportare una bella dermatite seborroica che non passa (la pelle del cuoio capelluto e delle sopracciglia si squama con dei “fiocchi bianchi), oppure soffrite spesso di cefalea, avete un intestino ipersensibile con diaree ricorrenti: state attente, potreste essere intolleranti al glutine.
Se, invece, avete spesso la cute molto secca, vi si formano delle bollicine sulle dita (si tratta di dermatite), è possibile che possiate soffrire anche di mal di testa o di reflusso gastroesofageo (ovvero acidità di stomaco), in tal caso, potreste essere intolleranti al Nichel.
Per confermare la vostra diagnosi di intolleranza o se invece, pensate di essere ipersensibile a più di un gruppo di alimenti, non vi resta allora che rivolgervi ad un buon dietologo o allergologo.
Il quale, potrà prescrivervi uno dei 4 esami più mirati per scoprire le intolleranze, così, se dovesse avere il sospetto che non siete intolleranti ma allergiche, ve ne prescriverà altri come ad esempio il Prick test.
Il Breath test: serve a diagnosticare l’intolleranza al lattosio. Per farlo vi basteranno tre ore ma non sentirete nulla. Basterà, soffiare, in un palloncino ogni mezz’ora, e bere acqua in cui vengono sciolti 20 g di lattosio, e attraverso, delle particolari misurazioni si evidenzia l’intolleranza.
Le analisi del sangue: che servono a riconoscere l’intolleranza al glutine, così, tramite il prelievo di sangue vengono dosati gli anticorpi anti-gliadina, anti-endomisio ed infine anti-transglutaminasi.
Il Recoller Program: che consiste in un prelievo di poche gocce di sangue dal polpastrello, che potete fare nelle farmacie convenzionate (andando sul siti Eurosalus.com). Con questo test, vengono dosati i vostri livelli di immunoglobuline G, e poi letti da un esperto. Da qui si scopre se soffrite veramente di intolleranze e a quali gruppi alimentari reagisce il vostro corpo.
Infine i Test kinesiologici: un’alternativa molto valida al prelievo del sangue. Con essi, il medico mette in contatto le mucose orali con diverse sostanze che non dovete inghiottire mentre voi compite dei semplici movimenti. Un computer registra la forza dei vostri muscoli, segnalando la variazione della contrazione muscolare in presenza di alcune sostanze, e pertanto, l’esistenza di un’ipersensibilità alimentare.