Per la prevenzione la cefalea, patologia che colpisce 12 milioni di italiani soprattutto donne, sono in arrivo delle linee guide nazionali a cura dell’Age.Na.S., l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
La cefalea cronica, è la principale causa di disabilità e di utilizzo dei servizi, assorbendo pertanto circa l’80% dell’intera spesa sanitaria.
Per questo, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha deciso di inserire la cefalea tra le 20 patologie più invalidanti per le donne che hanno un’età compresa tra i 15 e i 45 anni.
Diverse ricerche, hanno infatti messo in evidenza che l’emicrania, ossia la forma più diffusa al mondo di cefalea, si manifesta con un dolore pulsante, spesso da un solo lato, portando nausea, vomito e ipersensibilità alla luce nonché ai rumori, e colpisce circa il 15-18% delle donne ed il 6% degli uomini, con un picco di incidenza che va tra i 25 ed i 55 anni.
Gli attacchi hanno una durata che varia da poche ore a diversi giorni, e possono essere addirittura disabilitanti, sino a portare all’interruzione delle attività giornaliere.
La cefalea, rappresenta pertanto, il 5% delle visite per le cure primarie ed il 30% di quelle specialistiche neurologiche. In Italia, il costo stimato della spesa sanitaria si aggira sui 6 miliardi di euro l’anno.
Avendo un impatto sociale, per questa patologia, è dunque fondamentale una precoce e corretta individuazione dei soggetti che ne soffrono, con un intervento tempestivo ed una terapia adeguata.
Così, tra gli obiettivi della linea guida stilata dall’Agenas, c’è l’aggiornamento dello specialista che deve confrontarsi quotidianamente con questa patologia, nonché, la formazione del medico di base nel riconoscere e trattare in modo precoce i sintomi della cefalea.