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La ceretta che vi descriviamo funziona allo stesso modo di quella comprata al supermercato, ma è ecologica ed economica!

Ecco la ricetta casalinga:

Ingredienti: servono due tazzine da caffè di zucchero (preferibilmente di canna) e mezza tazzina o una tazzina scarsa di succo di limone.
Cuocere fino a formare un caramello, lasciare raffreddare un pochino per evitare un’ustione e usare come una normale ceretta.

Per stenderla adoperare un coltello che non taglia, una spatolina, o la palettina del ghiacciolo, e per strappare usare vecchi fazzoletti di stoffa tagliati a strisce.

Le stoffe se si vogliono riadoperare, devono essere lasciate un pochino in ammollo la cera, anzi il caramello, si ammorbidisce subito altrimenti si buttano.

E’ una ricetta che va benissimo anche per le parti delicate come ascelle ed inquine. I risultati sono sorprendeti. L’efficacia dipende soprattutto dal grado di cottura (usando la ricetta 4 parti zucchero +1 parte limone).

Se è cotta in maniera giusta, si può riutilizzare scaldandola a bagnomaria. Se è poco cotta non toglie i peli, se è troppo cotta si indurisce.

Per essere sicure che vada bene, bisogna che il colore sia dorato ma non ambrato. Il tempo dipende dalla quantità e dal recipiente e dall’altezza della fiamma.

Per la ceretta a caldo si usa in genere la cera d’api o colofonia e, attraverso appositi fornelli viene portata alla temperatura di liquefazione, stesa sulla superficie cutanea e una volta solidificata si procede allo strappo del pelo che viene eliminato alla radice.

Anche se il trattamento è ritenuto di medio dolore, va evitata in soggetti con problemi vascolari e richiede la precauzione di evitare scottature con cera ad elevata temperatura.

Dopo aver strappato la striscia di cera, la pelle risulta sempre un po irritata, per questo viene quindi applicata una crema o lozione per calmare questa irritazione.

Prima del trattamento sarebbe opportuno frizionare la zona da depilare con soluzione idroalcolica ad azione antisettica.