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Si è spento alle ore 12.25 di questa mattina, nella sua casa di Roma il senatore Giulio Andreotti. A renderlo noto i familiari. Andreotti aveva 94 anni. Per decenni è stato al centro della vita politica italiana, guidando il governo per ben sette volte.

Andreotti è stato più volte ministro, campione delle preferenze nelle liste della Democrazia cristiana. Ricordato dai suoi nemici come “Belzebù”, noto per la sua fama di politico cinico e machiavellico che lui stesso, amava coltivare.

Giulio Andreotti è stato sempre visto come l’emblema di un potere che nasce e si alimenta nelle zone d’ombra.

Il 2 maggio 2003 è stato giudicato per concorso in associazione mafiosa, da parte della Corte d’Appello di Palermo, che lo ha poi assolto per i fatti successivi avvenuti dal 1980 e ha dichiarato il non luogo a procedere per i fatti avvenuti in precedenza.

Assolto in primo grado, il 23 ottobre 1999. Nell’ultimo grado di giudizio, la II sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di appello, facendo riferimento al concetto di “concreta collaborazione” con Cosa Nostra fino alla primavera del 1980. Un reato “ravvisabile” non più perseguibile per sopravvenuta prescrizione.