a Meribel, stava sciando fuori pista, in compagnia di altre persone e in particolare, del figlio Mick di 14 anni. Dopo la caduta era stato immediatamente soccorso, e secondo il direttore della stazione di Meribel, Christophe Gernigon-Lecomte, “era cosciente ma un po’ agitato“. In dieci minuti era stato “evacuato” con un elicottero, ma viste le sue condizioni portato al centro ospedaliero universitario (Chu) a Grenoble.
Di ufficiale si era saputo che, cadendo, l’ex pilota aveva battuto la testa su una roccia, ma che indossava il casco.
Ma poi ieri, in tarda serata, è arrivato il comunicato diffuso dal centro ospedaliero, che dice che le sue condizioni sono “critiche“. Aggiungendo che “Al suo arrivo qui soffriva di un trauma cranico grave, con coma e per questo si è reso immediatamente necessario un intervento neurochirurgico. Le sue condizioni rimangono critiche“.
Il comunicato, è stato firmato dal professor Chabardes, neurochirurgo dell’ospedale, dal professor Payen, capo della squadra di anestesia e rianimazione della struttura, e dal direttore generale aggiunto, Marc Penaud, e letto da un altro dirigente ospedaliero, Jean-Marc Grenier.
Nel centro Chu di Grenoble accanto a lui ci sono la moglie e i figli, e sarebbe arrivato anche il professor Gerard Saillant, un luminare amico dell’ex pilota, che lo operò nel 1999 dopo l’incidente di Silverstone.