In prossimità dei sui prossimi concerti romani, che si terranno il 9 e il 10 aprile, ho intervistato la bravissima cantante italiana, pop e jazz, Rosalba (Rosa) Martirano, la quale ha ripercorso con me la sua carriera, svelandomi curiosità ed aspetti del suo lavoro e della sua personalità.
Rosa Martirano cantante jazz cosentina, collabora con diversi artisti pop. Canta a vari festivals jazz accompagnata dai jazzisti italiani più prestigiosi, e con il gruppo Astmosfera, partecipa a tre puntate della trasmissione D.O.C. di Renzo Arbore su Raidue condotta da Gegè Telesforo e Monica Nannini, nella quale interpreta brani inediti pop/jazz alternando le sue esibizioni a quelle di Joe Cocker.
Partecipa allo spettacolo “Bastimenti” che ha per tema l’emigrazione italiana in Argentina, rappresentato in diversi teatri italiani, in Germania e Argentina, interpretando brani tratti dal repertorio classico del tango argentino e brani inediti di Cataldo Perri.
Nel 2004 esce il disco “Rosa Martirano Quartet” una raccolta di standard e brani pop in chiave Jazz con gli arrangiamenti del pianista Piero Cusato, al basso Roberto Musolino, alla batteria Roberto Rossi, tra gli ospiti Toots Thielemans, Carl Potter, Armando Corsi e Guancarlo Maurino.
Con il progetto Helahit, lanciato in Brasile e in altre nazioni, disco singolo che contiene anche una versione jazz del brano, eseguita dal Rosa Martirano Quintet, balza ai primi posti delle classifiche dance.
E’ stata ospite in diverse occasioni, di Claudio Baglioni. A Lampedusa nella tre giorni di concerti “O’ Scià” trasmessa da SKY-Videoitalia, dove si è esibita con il suo quartetto, l’anno successivo al “Tutti qui – XI raduno Clab” al Mandela Forum di Firenze, e alla manifestazione “Susiti” nella quale ha presentato in anteprima, alcuni dei brani del suo nuovo progetto “La curpa è di l’amuri“. Ad accompagnarla al piano e poi al basso, Roberto Musolino, alla chitarra Baglioni e i Baraonna.
Rosa nel 2007 inizia un sodalizio con Roberto Taufic, chitarrista brasiliano con il quale interpreta i brani di Antonio Carlos Jobim e l’anno dopo apre con lui il concerto di George Benson a Le Castella Isola Capo Rizzuto-KR, interpretando “If you leave me now”, dei Chicago, ”Estate” di Bruno Martino e “Angela” di Josè Feliciano, in un’inedita chiave brasilian jazz, molto apprezzata dal pubblico e dallo stesso Benson. Sempre in duo con Taufic, tiene il concerto “Notte di pace e di stelle” per l’Abruzzo, a cui partecipano anche Noa e Mira Award. Successivamente incide con Taufic un disco dal titolo “Live in Studio”, contenente brani dal repertorio nazionale ed internazionale. Tiene diversi concerti teatrali e nello stesso periodo dà vita ad un progetto in duo con il M° Paolo Damiani per un singolare duo Violoncello e voce.
Rosa nel 2009 incide il singolo Albachiara, rivisitazione del celeberrimo brano di Vasco Rossi, per la Hit Record con la produzione artistica di Roberto Musolino. Distribuito su I-Tunes e su molti altri stores digitali, è l’anticipazione del successivo lavoro discografico “L’incontro”, contenente brani inediti (alcuni suoi), e brani editi in chiave pop-jazz e bossa nova, tra i brani più emozionanti “Monaluna”, musica della jazzista brasiliana Tania Maria e testo di Maurizio Morante. Nello stesso anno, è anche ospite dei Neri Per Caso nel loro concerto a Soverato dove interpreta il brano “What a fool believes.
Partecipa come autrice e compositrice al 53° Zecchino D’Oro su Rai1 con la canzone “Forza Gesù”, cantata dal piccolo Simone Deiana, vince due Telezecchini e uno Zecchino Rosso, mentre alla 54° edizione dello Zecchino D’Oro partecipa con la canzone “Il rap del peperoncino”, cantata dal piccolo Giuseppe Mallo, dove arriva seconda, e vince anche uno Zecchino Blu.
Rosa Martirano si esibisce al “Roccella Jazz Festival” nel concerto “Omaggio a Piero Cusato- Progetto Anassagora”, insieme a Roberto Musolino e all’Orchestra del progetto, diretta dal M° Tonino Sgambelluri, cantando 2 brani di cui è autrice dei testi, con musiche di Musolino e Cusato.
Il 23 giugno 2012 pubblica l’album “La curpa è di l’amuri” contenente 11 inediti di cui è compositrice e autrice, in collaborazione con Paolo Damiani e Maurizio Morante.
La nostra artista, tiene anche diversi concerti nella sua terra: si ricorda la Rassegna itinerante “Fatti di Musica – Calabria Doc” di Ruggero Pegna e il concerto per la Rassegna “Tarantella Power”, oltre alla kermesse “Peperoncino in palcoscenico” presso l’Anfiteatro dei Ruderi di Cirella Antica. Riceve il premio “Checco Manente” a Torretta KR ed il premio “Insieme per la Calabria 2012” a Gizzeria CZ. Partecipa al libro “Musica contro le mafie”, dell’editore Rubettino, con il testo della sua canzone “Cca nun si po’ sunnari” che parla dei rifiuti tossici gettati nel mare e nella terra calabrese. Degno di nota anche il concerto benefico che tiene al teatro di Cosenza “Sismusica” Collettivo Musicisti Calabri per il Pollino.
A gennaio 2013, Rosa Martirano si esibisce in concerto all’Auditorium della Conciliazione a Roma con la sua band durante la manifestazione “La Calabria incontra Roma-Canti, suoni e tradizioni” insieme alla Compagnia di Musica Popolare di Calabria, la Compagnia Roma Nostra e l’attrice Francesca Scrivano, e il mese dopo tiene due concerti con la sua band al Teatro dell’Acquario di Cosenza.
Ad agosto 2013, col Walter Martino Quartet si esibisce al concerto “E la chiamano estate”, dove interpreta i brani di jazz italiano di Bruno Martino.
Rosa Martirano, da febbraio 2013 è docente di Canto Moderno, per nomina del Direttore del Conservatorio di Vibo Valentia, presso Il “Polisa”, Politecnico universitario Internazionale di Vibo Valentia. Dello scorso anno, si ricorda anche l’esibizione col Rosa Martirano jazz quartet nel concerto benefico “Light concert & mostra pittorica” al Caffè letterario di Cosenza, in cui espone i suoi dipinti, ispirati dalle canzoni da lei stessa interpretate durante il concerto.
A gennaio di quest’anno, partecipa al “Concerto di Capodanno” dell’Ass. “Salotto dodici” di Sergio Nucci, con la sua band al Teatro A.Rendano di Cosenza, dove esegue brani tratti dal disco “La curpa è di l’amuri” e dai dischi precedenti. L’evento registra il tutto esaurito. Nello stesso mese, si esibisce a Crotone nella Cattedrale, in occasione della rassegna “Natale in Rotary”, eseguendo musiche di Tenco, Battisti, Dalla, Beatles, Taylor ed altri, accompagnata al pianoforte dal M° Vincenzo Cipriani insieme all’Orchestra da Camera “O.stillo” diretta dal M° Ferdinando Romano.
Rosa Martirano è anche testimonial dal 2010 dell’A.I.S.M (associazione italiana sclerosi multipla) per la Calabria, che attraverso spettacoli e concerti sostiene iniziative benefiche insieme all’imprenditrice cosentina Simona De Benedittis con la quale ha dato vita ad una ONLUS intitolata ‘Ad Ercole e a Paolo’, in ricordo dei loro due fratelli scomparsi prematuramente.
La nostra artista ha alle spalle numerose collaborazioni. Oltre a quelle già citate, si ricordano quelle con: Toots Thielemans, Paolo Damiani, Danilo Rea, Neri per Caso, Armando Corsi, Beppe Quirici, Mario Arcari, Marco Rinalduzzi, Maurizio Morante, John Giblin, Paolo Gianolio, Gavin Harrison, Elio Rivagli, Pio Spiriti, Roberto Pagani, Baraonna, Enzo Avitabile.
A Rosa ho chiesto:
Come ti sei avvicinata al canto e precisamente al pop e al jazz?
–Ero molto piccola, mi hanno detto che già all’età di tre anni cantavo ascoltando la radio o guardando la tv. In realtà devo molto a mio fratello Ercole di nove anni più grande di me, chitarrista, che mi ha fatto crescere ascoltando i Beatles, Joni Mitchell e altri grandi di cui conoscevo e cantavo le canzoni quando frequentavo le scuole elementari, ma senza capire naturalmente, nulla dei testi in inglese.
Quali sono stati gli insegnamenti per te fondamentali ai fini della tua formazione?
–Sicuramente gli studi classici in Conservatorio, mi sono diplomata in Canto lirico e molto di ciò che ho acquisito in quegli anni mi è servito e mi serve tutt’ora. Mi ha aperto la mente e mi ha formato molto.
Quale, delle collaborazioni che hai avuto, è stata per te la più coinvolgente ed emozionante?
– Tutto ciò che ho vissuto in musica mi ha arricchito, ogni esperienza che ho fatto. Quella più coinvolgente in assoluto è stata però quella con Claudio Baglioni. Ricordo la prima volta che ho cantato in un suo concerto ad Acireale, ero molto giovane e cantare una sua canzone, ‘Con tutto l’amore che posso‘ davanti al suo pubblico e accompagnata da lui al pianoforte, è stata per me un’emozione fortissima da cui ancora devo riprendermi. Altra grande emozione, che ho vissuto grazie a lui, è stata con il primo duetto col brano “Quei due” a Lampedusa. Ricordo durante le prove di aver chiuso gli occhi per qualche momento mentre cantavamo insieme,e mi ripetevo che non stavo cantando dietro al suo disco, ma che era tutto vero.
Hai qualche sogno nel cassetto, che speri ancora di realizzare dal punto di vista professionale?
–Ho tanta musica nel cassetto della mia anima, e ogni volta cerco di trovare il momento giusto per aprire delicatamente il cassetto e non sciupare nulla di ciò che ho conservato. Il mio sogno più grande è una realtà: vivere di musica e di arte in genere. La bellezza della natura e dell’arte sono nutrimento dell’anima e mi fanno vivere un anticipo di Paradiso, ringrazio tanto Dio per questa felicità.
Puoi parlarci dei tuoi prossimi concerti romani, che terrai il 9 e il 10 aprile?
– Sarò all’Alexander Platz insieme al Walter Martino quartet per 2 serate veramente speciali,
un omaggio a Bruno Martino. Di questo devo ringraziare Walter, figlio di Bruno Martino e straordinario batterista, per avermi dato la possibilità di interpretare lo splendido repertorio di questo grande e indimenticato artista. Sul palco dell’Alexander Platz, ci saranno musicisti eccezionali: Stefano Sabatini al piano, Marco Siniscalco al contrabbasso, Paolo Innarella al flauto e al sax, e poi naturalmente Walter alla batteria.
Dopo i concerti romani, quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti o progetti lavorativi?
– Sarò impegnata nella scrittura dei brani per il mio nuovo disco, poi terrò due Master Class di canto in Calabria e il 17 maggio al Teatro Rendano di Cosenza, sarò in un concerto con la Piccola Orchestra Philarmonia Mediterranea ,45 giovani elementi egregiamente diretti dal Violoncellista Sandro Meo e con un’arpista di grande pregio, Sara Simari. Poi sto ultimando la scrittura di una raccolta di poesie “L’anima che canta” che uscirà prima dell’estate.
Da febbraio 2013 sei docente di Canto Moderno al Politecnico di Vibo Valentia. Come vivi questa esperienza?
– Io amo molto l’insegnamento, in special modo quella parte che riguarda la conoscenza e la cura dell’allievo,la ricerca dell’identità musicale e dell’espressività; queste coincidono con un’apertura verso il proprio mondo interiore, il rapporto con le proprie emozioni. E’ un terreno delicato che va coltivato con amore, ed è bellissimo quando vedere sbocciare gli allievi, come fiori, con le loro personalità, tutti diversi e unici, in competizione solo con se stessi. A Vibo ho incontrato allievi straordinari che mi hanno dato molte soddisfazioni. Amo molto anche il rapporto con gli allievi più piccoli, è un onore curare il talento nei bambini, mi affido al Signore perché mi faccia trovare sempre le parole giuste e per far crescere sempre di più l’amore per la musica nei più piccoli.
A tutt’oggi sei impegnata nel tuo progetto “La curpa è di l’amuri”, ce ne parli?
– Dopo numerose esperienze in vari generi musicali, rimanendo soprattutto ancorata al jazz e al latin jazz, sono approdata al mio primo album interamente scritto e composto da me in dialetto calabrese: “La curpa è di l’amuri”. Sono felice delle numerose le collaborazioni di assoluto prestigio che arricchiscono di grandi firme questo progetto di dodici brani inediti, oltre a una magica rielaborazione di Roberto Musolino (arrangiatore e produttore) del canto tradizionale “Calabresella mia”; da Maurizio Morante, autore della grande Mina, di Pavarotti e Bocelli, di De Crescenzo e altri, che ha composto le musiche di “Calabria mia terra”, a Paolo Damiani che, invece, ha firmato quelle di “La festa di lu cielo” e “Ti viu”. Proprio Paolo Damiani, celebre musicista jazz e docente al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, ha avuto per questo progetto parole bellissime che sono nella recensione contenuta nel CD.
Damiani scrive: “Qui non c’è solo una splendida voce, perfettamente intonata in ogni registro ed emozionante per calore, espressività, senso del ritmo. Qui incontriamo un’autentica autrice, capace di concepire un’opera raffinata ed inventiva, densa di colori: quelli di Calabria, che l’uso originalissimo del dialetto restituisce in immagini memorabili. Ci vuole coraggio – continua Damiani – per battere sentieri già percorsi da De Andre’ in Creuza de ma’, o dal Pino Daniele degli esordi, quello di Napule è, ma Rosa vince la sfida, perché non cade nella trappola della cartolina folk”.
Alla realizzazione del mio disco, arrangiato e prodotto da Roberto Musolino, mixato e masterizzato da Marti Jane Robertson, la fedelissima ingegnere del suono di Ivano Fossati, hanno partecipato ben venti musicisti, tra cui quelli che mi hanno accompagnata dal vivo nella prima assoluta: Armando Corsi (chitarre), Checco Pallone (chitarre e percussioni), Vittorino Naso (batteria), Enzo Naccarato (fisarmonica), Alberto La Neve (sax), Sandro Meo (violoncello), Sara Simari (arpa).
Quale, delle tante attività artistiche che conduci, ti affascina e coinvolge di più?
– Mi affascina tantissimo la scrittura dei brani soprattutto nella fase in cui arriva l’ispirazione.
Succede sempre all’improvviso e devo lasciare tutto per prendere i miei appunti. Ho imparato a non aspettare o rimandare, in quel momento bisogna seguire l’ispirazione e registrare tutto. Non posso affidarmi alla memoria e rimandare l’incontro con la mia futura canzone, quell’emozione speciale non si può ricordare ,si deve vivere e fermare al momento. Mi affascina molto anche la pittura, ho studiato al liceo artistico e ogni tanto dipingo, però quando guardo i quadri di mia madre Mara o di mio cugino Adolfo che sono entrambi pittori veri, capisco che il giorno della settimana più adatto per darmi alla pittura è senz’altro la domenica.
Un’ultima domanda.. Puoi dirci qual è il tuo principale pregio e il tuo peggior difetto? E in cosa vorresti cambiare o migliorare?
– Se c’e una cosa che non condivido è l’auto-denuncia, quindi non dirò il difetto” – sorride – Ok? Per il resto, con me sono molto critica e mi auto-demolisco ogni giorno perché mi concentro molto su ciò che non so fare e non su ciò che so fare o sui pregi, per cui so che devo migliorare in tutto. L’autoironia però, mi salva da me stessa, l’ho imparata da mio padre e non finirò mai di ringraziarlo, per tutto e anche per questo.
Ringrazio, anche a nome di Tuttoperlei.it, Rosa Martirano per la sua gentilezza e disponibilità. Le faccio tanti ‘in bocca al lupo’ per i suoi prossimi appuntamenti professionali, e le auguro una carriera ricca di successi e gratificazioni.