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I ticket sanitari sono aumentati dal 2010 al 2013 del 25% ovvero di 700 milioni in più.
Secondo un rapporto stilato dalla Corte dei Conti il costo così elevato per medicine ed assistenza sanitaria, spinge gli italiani a rinunciare a curarsi.

Numerose sono le famiglie che a causa della crisi non riesco ad arrivare a fine mese, e pertanto, la salute finisce col essere messa in secondo piano.

Per questo, per mettere fine a questa incresciosa situazione, l’Osservatorio Civico sul federalismo in Sanità ha denunciato tale fenomeno.

Gli italiani nel 2013 hanno pagato per la spesa sanitaria oltre 2,9 miliardi per farmaci, diagnostica, specialistica e pronto soccorso.

Il ticket dovrebbe far risparmiare sul costo delle prestazioni sanitarie, ma così non è. Anche perché le persone oltre a subire tempi di attesa molto lunghi, sono costretti a pagare ticket esorbitanti che spesso arrivano a costare quanto le visite private.

Il ticket rappresenta oggi, una vera e propria fonte di finanziamento del sistema sanitario, ovvero il 3% del totale. Per questo, i magistrati suggeriscono, che i ticket siano imposti in modo differente a seconda se si tratti di ricoveri diurni, ordinari o si tratti di pronto soccorso. A tal fine, la soluzione potrebbe essere quella di introdurre tipologie di assistenza territoriale e farmaceutica.