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In un’intervista rilasciata a tutto campo al direttore del Messaggero il capo dello Stato Sergio Mattarella spiega che il nostro Paese è in prima linea nell’azione antiterrorismo, che l’Isis si può battere, ma è possibile con un’azione condotta su più fronti: politico, culturale, assicurando anche una maggiore collaborazione delle intelligence tra i vari Paesi.

“Dal ritorno da uno stato libico dipende infatti la fine del califfato nella regione. La Conferenza di Roma di questi giorni è quanto mai opportuna. Una volta formato un governo libico di unità nazionale, spiega, la comunità internazionale avrà il dovere di aiutarlo e l’Italia sarà la prima ad essere disponibile”, spiega Mattarella.

E continuando “Ogni passaggio a vuoto del Parlamento sui giudici costituzionali incide sulla sua autorevolezza e su come viene valutato”.

Infine il capo dello Stato definisce un problema serio e grave lo stallo in cui sono finite le Camere nell’elezione dei tre giudici della Consulta, rimarcando con decisione che questo vuoto non può e non deve continuare.

Poi conclude dicendo che “Roma e l’Italia faranno bene la loro parte in questo anno all’insegna del Giubileo”.

Perché lo hanno già dimostrato nel giorno dell’apertura della Porta Santa, con organizzazione e vigilanza all’altezza della situazione.