Potrebbe esservi il virus Zika al centro dell’epidemia di microcefalia che nel 2015 si è registrata in Brasile.
Una malformazione neurologica che porta con sé una ridotta crescita a sia del cervello che della circonferenza del cranio ma che in generale non si associa a problemi cognitivi.
La microcefalia può condurre a ritardi mentali, paralisi degli arti, epilessia, mal di testa o dolore alle articolazioni.
Visto il cospicuo numero di casi e di morti registrati che si sono verificati in Brasile, le autorità cercano di capire il motivo per cui si sarebbe verificato.
Il virus Zika si chiamerebbe in questo modo perché presente nelle scimmie che vivono nella foresta ugandese di Zika e sarebbe trasmesso dalla zanzara Aedes Aegypti ed Aedes Albopictus.
Al momento, però, non è certo che l’epidemia di microcefalia sia stata provocata proprio da questo virus perché il gran numero di casi si sarebbe verificato soltanto in Brasile e non in altri Paesi sudamericani e oceanici in cui il virus Zika è presente.
Il rischio più grande riguarderebbe le donne in gravidanza, con il pericolo che il feto nasca con microcefalite.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già emanato un’allerta epidemiologica e l’attenzione è ora alta anche in Europa.
Si teme infatti che i casi possano aumentare e che il virus Zika possa espandersi anche in altri territori.