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Il premier Renzi è arrivato questa mattina a Caserta, per la cerimonia di riconsegna degli ambienti utilizzati dalla scuola specialisti dell’Aeronautica militare alla direzione del palazzo vanvitelliano.

Un vertice in primo luogo a porte chiuse con i ministri Franceschini e Pinotti ed il direttore della Reggia Felicori. Poi la visita e l’incontro con i cittadini.

Renzi ha visitato il piano nobile della Reggia e ha raggiunto il teatrino di corte dove è stato accolto dall’inno nazionale, in versione «jazz», eseguito dal coro delle voci bianche del Teatro San Carlo.

Entro 4 anni la Reggia di Caserta dovrà salire dai 500mila visitatori di oggi al milione, è la sfida e la promessa di Renzi.

“Se volevamo immaginare una risposta alle polemiche di oggi sui giornali – ha sottolineato il presidente del Consiglio – l’abbiamo avuto da questo luogo così incredibile: io qui non c’ero mai stato, vorrei invitare i giornalisti ad avere lo stesso stupore, la stessa sorpresa che abbiamo avuto noi. E’ più stupefacente di un lancio agenzia e di un titolo, tanta bellezza nel paese talvolta è nascosta, non riusciamo neanche a rendercene conto”.

“L’Italia – ha osservato Renzi – è una straordinaria emozione costante, l’Italia è lo stupore di trovarsi in un luogo che ha tutte caratteristiche tecniche incredibili: un parcheggio davanti, una stazione ferroviaria di rapido collegamento con Roma, 1 ora e 10, caratteristiche logistiche che ne rendono cruciale la valorizzazione: oggi siamo a 500mila visitatori, entro 4 anni arriveremo a 1 milione”.

Quindi ha assicurato: “Tra il 2016 e il 2017 organizzeremo alla Reggia di Caserta un bilaterale di qualche importanza”.

E relativamente alla questione ambientale, Renzi ha ribadito «l’impegno assunto con la Regione Campania e il presidente De Luca a rimuovere le ecoballe: con De Luca abbiamo impegno della Regione e i fondi per liberare le aree dove sono stoccati da anni questi rifiuti».

E sulla politica estera, Renzi ha sottolineato che «L’Europa non può essere soltanto un pacchetto di regole che ci troviamo a dover seguire, è un grande ideale o non è. È il tentativo di fare di questa parte del mondo un faro di civiltà e bellezza e non un’accozzaglia di regolamenti» ha detto il premier, che continua: «L’Italia deve farsi sentire e far capire, con la gentilezza che le è propria, che è finito il tempo in cui ci telecomandavano da fuori».

«Questa è una giornata storica, perché dopo decenni tutto il piano nobile della Reggia torna alla gestione museale nei tempi stabiliti l’anno scorso. Lavoriamo perché la Reggia sia come naturale uno dei grandi attrattori culturali e turistici del Paese su cui vogliamo far convergere una parte importante dei fondi di sviluppo e coesione dell’Unione europea» ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. «La Reggia è oggetto di un grande processo di trasformazione, mi pare che stiamo lavorando per valorizzare uno dei luoghi più belli del mondo», ha concluso il ministro.