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funghi allucinogeni

Realizzato con successo un piccolo trial clinico su 12 pazienti, pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Psychiatry, che è riuscito a dimostrare, per la prima volta in assoluto, la possibilità di usare la “psilocibina”, una sostanza attiva contenuta nei funghi allucinogeni per curare la depressione incurabile, e altri distrurbi depressivi in quei soggetti che non traggono giovamento dai più comuni farmaci antidepressivi.

Dalla sperimentazione condotta, gli scienziati si sono accorti infatti, che gli effetti sono perdurati anche fino a tre mesi dalla somministrazione di una singola dose del composto.

Lo studio, condotto dall’Imperial College di Londra, sostiene infatti che nella depressione incurabile il paziente resta come intrappolato per anni nei suoi pensieri negativi e ipercritici. Che la psilocibina è in grado di sprigionare, liberando così il paziente dal gioco della depressione.

La psilocibina, spiegano ancora i ricercatori, ha come bersaglio nel cervello gli stessi recettori del ”neurotrasmettitore del buon umore” – la serotonina – tradizionalmente considerato come un attore principe nei disturbi depressivi.

Da qui, concludono gli esperti, condurre una sperimentazione clinica su un numero piu’ esteso di pazienti sarà il passo successivo da compiere.