Ieri 11 ottobre è stata celebrata la Giornata Mondiale delle bambine e delle ragazze, proclamata dall’Onu, e le varie organizzazioni umanitarie hanno voluto ricordare l’impegno comune nella lotta ai diritti delle giovani donne, diffondendo dati allarmanti su tale fenomeno.
Milioni di bambine e giovani donne nel mondo sono vittime di abusi, discriminazioni o matrimoni forzati in età minorile.
I dati diffusi dall’Unicef sui diritti negati e sul fenomeno delle spose bambine parlano di 70.000 ragazze, tra i 15 e i 19, che muoiono a causa di complicazioni durante la gravidanza o il parto, e di bambine sotto i 15 anni che hanno 5 volte più probabilità di morire durante la gestazione rispetto alle donne tra i 20 e i 29 anni.
Inoltre i neonato che nascono da madri minorenni hanno il 60% delle probabilità di morire nei primi mesi di vita o se sopravvive di avere problemi di denutrizione, ritardi cognitivi o fisici. Per quanto riguarda il livello di povertà e la mancata istruzione, sempre secondo il rapporto, le donne rappresentano la metà della popolazione nel mondo, ma costituiscono il 70% dei poveri.
Si stima, inoltre, che un aumento del 10% di ragazze che frequentano la scuola, farebbe aumentare il pil del 3% e che solo 1 ragazza ogni 3 maschi frequenterebbe la scuola secondaria.