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terremoto centro italia norcia

La notte scorsa è stata la prima notte del dopo terremoto e la maggior parte delle popolazioni colpite tra Marche, Umbria e Lazio l’hanno trascorsa in auto o nelle strutture di accoglienza.

Si è trattata della scossa più forte dal terremoto dell’Irpinia del 1980. “Ridateci le tende” è la richiesta che arriva dalla maggior parte degli abitanti di Norcia che hanno scelto di rimanere in città pur avendo le case inagibili o non potendo rientrare per la paura o perché ubicate all’interno della zona rossa. La Regione assicura comunque che già nelle prossime ore saranno montate tensostrutture collettive dove la comunità potrà passare la notte. “In modo che nessuno sia costretto a rimanere in auto” sottolineano.

Sono oltre quindicimila le persone assistite dal servizio nazionale della protezione civile. In particolare, oltre cinquecento sono quelle accolte in strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre quattromila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si vanno poi ad aggiungere altre tremila in Umbria e altre settemila nelle Marche saranno che ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.

I dati, riferiti nella tarda serata di ieri, sono in continua evoluzione e aggiornamento. Rimangono, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1100 cittadini in alberghi e strutture ricettive.

Senza sosta proseguono di soccorsi da parte anche di volontari. In città stanno affluendo personale e materiali come coperte, viveri e bagni chimici. In volo anche gli elicotteri di vigili del fuoco e delle altre forze di polizia. Tutto mentre continuano a susseguirsi scosse di terremoto di magnitudo tra il 4 e il 5 a soli 11 chilometri di profondità e a soli 3 chilometri da Norcia.

La paura è davvero tanta, anche di essere abbandonati dalle istituzioni.