Grazie ad un vaccino che ha coinvolto 54 pazienti, ha visto 13 di queste assistere alla regressione del loro tumore al seno allo stato iniziale.
Per il carcinoma mammario triplo negativo, il più aggressivo tumore al seno e, per le sue caratteristiche, anche l’unico per cui non esistono ancora terapie farmacologiche mirate, i ricercatori del Moffitt Cancer Center, guidati dal medico-scienziato Brian J. Czerniecki, hanno sviluppato un particolare vaccino in grado di riconoscere e attaccare HER2/neu, il ricettore 2 per il fattore di crescita epidermico umano, appartenente alla famiglia delle proteine ErbB.
Precedentemente un altro studio era riuscito a mostrare l’efficacia del vaccino GP2 contro tumori al seno HER2-positivi al fine di evitare recidive in pazienti già operati.
I risultati della sua seconda fase sono stati presentati lo scorso dicembre in occasione del San Antonio Breast Cancer Symposium 2016, uno degli appuntamenti più importanti per la ricerca sul cancro al seno. Per prepararlo i ricercatori hanno isolato le cellule immunitarie dendritiche dal sangue di ogni paziente ed le hanno esposte a frammenti della proteina HER2. Una volta realizzato, il vaccino è stato testato su 54 donne, alle quali è stato iniettato per sei settimane nel linfonodo o nel tumore, o in entrambi i siti.
Gli effetti collaterali più comuni (e facilmente tollerabili) sono stati affaticamento e brividi. Circa l’80% delle pazienti ha avuto una risposta immunitaria positiva mentre 13 pazienti hanno raggiunto una completa, assenza di malattia rilevabile all’interno di campioni chirurgici dopo la resezione.