Francesco è atterrato alle 8 di questa mattina all’aeroporto di Linate, dove c’erano ad accoglierlo tante persone, giornalisti e autorità locali: il cardinale Angelo Scola arcivescovo di Milano, il governatore Roberto Maroni, il sindaco Giuseppe Sala, il prefetto Luciana Lamorgese, il sindaco di Segrate Paolo Micheli, il direttore dello scalo Monica Piccirillo, il presidente Sea Pietro Modiano, il comandante dell’Aeronautica Militare di Linate colonnello Alessandro Losio e don Fabrizio Martello, cappellano di Linate.
Imponenti misure di sicurezza sono state messe in atto sin da primi giorni che anticipavano la visita papale, soprattutto dopo quanto accaduto a Londra.
Il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, ha fatto sapere che in campo sono stati impiegati oltre 2.500 uomini tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, di cui 1200 sono anche agenti di polizia locale, anche 3.800 volontari della Curia e 4.200 della Protezione civile, 120 squadre del 118 con 80 ambulanze, 6 automediche e 5 posti medici, 150 vigili del fuoco con una quarantina di mezzi pronti a intervenire tra cui anche nuclei speciali come quello Nbcr. Ma Milano e Monza non possono considerarsi città blindate.
Il Papa è arrivato in lombardia per una giornata di festa, di vicinanza, come un sacerdote qualsiasi e non come pontefice.
Come ha egli stesso sottolineato nella prima visita di oggi alle Case Bianche dove ha fatto visita anche a tre famiglie disagiate, ha incontrato bambini, anziani, e disabili. Ha ricevuto tanti doni.
Le famiglie del quartiere hanno donato al Pontefice una stola realizzata dalla cooperativa sociale “Il flo colorato di San Vincenzo”. La stola è “un segno tipicamente sacerdotale, che mi tocca in modo speciale perché mi ricorda che io vengo qui in mezzo a voi, come sacerdote, entro in Milano come sacerdote”, ha sottolineato Francesco.
“Questa stola non l’avete comprata già fatta, ma è stata creata qui, è stata tessuta da alcuni di voi, in maniera artigianale. E questo la rende molto più preziosa, e ricorda che il sacerdote cristiano è scelto dal popolo e al servizio del popolo. Il mio sacerdozio, come quello del vostro parroco e degli altri preti che lavorano qui, è dono di Cristo, ma è tessuto da voi, dalla nostra gente, con la sua fede, le sue fatiche, le sue preghiere, le sue lacrime”.
Lungo le strade, centinaia di migliaia di persone, come quelle radunate in piazza Duomo a Milano.
Papa Francesco si è poi recato in Duomo dove ha incontrato e salutato il clero, religiosi malati e ha fatto visita alle tombe di San Carlo Borromeo e Sant’Ambrogio, dove si è fermato anche in una raccolta preghiera.
Nel suo discorso al clero il pontefice ha detto: “Non dobbiamo temere le sfide, è bene che esse ci siano”, indirizzando il suo discorso sui “pericoli delle ideologie che – come ha sottolineato – germogliano quando si crede di avere, appunto, la fede completa”.
Altra questione spinosa dei nostri giorni, ha detto un sacerdote ad pontefice è quella della “società multi”, e su questo Francesco ha incalzato dicendo – “io credo che la Chiesa nella sua storia ha molto da insegnarci per una cultura della diversità”, ribadendo come già fatto più volte, che “Per la Chiesa evangelizzare è una gioia. Gesù ti porta la gioia quando ti chiama”, infine si è soffermato sui “legislatori tristi, noiosi che non vanno”.
Poi è stata la volta della recita dell’Angelus e del pranzo con un centinaio di carcerati a San Vittore.
Nei giorni scorsi, tramite la curia di Milano, è stato chiesto al pontefice cosa volesse mangiare, e lui ha subito risposto: “lo stesso cibo che in mensa mangiate voi”. Pare che nella tabella settimanale, fosse previsto risotto e cotoletta alla milanese, in aggiunta dolce e panna cotta. Anche in questo caso il Papa si è raccomandato di poter avvicinare e parlare con tutti senza alcuna distinzione.
Alle 15.00 il Santo Padre celebrerà la messa nel Parco di Monza davanti ad oltre settecentomila persone. Presenti anche fedeli arrivati da ogni parte della Diocesi. Dalla città di Vedano al Lambro, arriveranno alla messa 3.500 persone, praticamente metà paese. Ma sono previsti arrivi anche da altre parti della Lombardia e al di fuori della regione, con gruppi che verranno dal Piemonte, dall’Emilia Romagna e dal Trentino.
Alla messa parteciperanno anche 500 militari con le loro famiglie (complessivamente 1.700 persone), dei corpi della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, dell’Esercito e dell’Aeronautica. Duecentotrenta pellegrini, invece, arriveranno a piedi passando per i santuari della Madonna del Borgo a Lissone e della Madonna della Misericordia a Vedano al Lambro, due dei 50 santuari mariani che compongono il cammino di Sant’Agostino. Oltre un centinaio i gruppi degli istituti medi-superiori (ogni gruppo conta fino a 50 persone). Mille gli studenti dell’Università Cattolica.