E’ in arrivo un test del sangue pratico ed economico in grado di predire il rischio di diabete giovanile anni prima del suo esordio.
La scoperta è di un gruppo di italiani, che è riuscito ad individuare una molecola (ossia l’anticorpo ‘oxPTM-INS-Ab’) presente in quasi tutti i bambini destinati ad ammalarsi negli anni a venire (anche 11 anni dopo) di diabete giovanile (o di tipo 1, insulino-dipendente, una malattia autoimmune).
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica di Diabetologia, porta la firma di Paolo Pozzilli e Rocky Strollo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.
“Abbiamo visto – spiega Strollo all’ANSA – che la maggior parte dei bambini, il 91%, che si ammaleranno di diabete di tipo 1 presenta nel sangue anticorpi contro una particolare forma di insulina ‘modificata’ anche fino a undici anni prima della comparsa della malattia”.
Gli scienziati italiani hanno verificato l’eventuale presenza nel sangue dei bambini (tutti inizialmente sani) di questo auto-anticorpo rivolto contro l’insulina modificata (ossidata) e della combinazione degli altri quattro bio-marcatori ‘standard’, attualmente utilizzati (ma non a scopo predittivo) solo per confermare la diagnosi del diabete di tipo 1.
Gli esperti hanno così visto che l’anticorpo oxPTM-INS-Ab è molto più affidabile degli altri nel predire quali sono i piccoli che si ammaleranno di diabete giovanile in futuro.
Inoltre, precisa Strollo, la scoperta suggerisce anche che alla base del diabete 1 possa esserci pure questa insulina alterata. In futuro, su questa ipotesi si potrebbero costruire nuove terapie o vaccini preventivi per aumentare la tolleranza verso l’insulina ossidata e impedire l’innesco di reazioni autoimmuni e quindi di danni al pancreas.