Secondo l’ultima relazione stilata dall’Istituto di Statistica, un milione e 619mila famiglie, il 6,3% di quelle residenti in Italia, è in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni e 742mila persone, ovvero il 7,9% della popolazione totale.
Un dato questo diffuso attraverso il report stilato, “La povertà in Italia” relativo al 2016 in cui si legge che il numero di famiglie in povertà assoluta torna addirittura ai livelli del 2013 (quando erano 1 milione fermo a 615mila), mentre il numero degli individui registrati è quello col valore più alto, ovvero dell’anno 2005.
Questo – spiega l’Istituto di statistica – avviene perché la povertà assoluta si è ampliata tra le famiglie con 4 componenti e oltre, e tra quelle con almeno un minore. Il numero delle persone povere si conferma in crescita nel Centro Italia (da 5,6% del 2015 a 7,3% del 2016) e nel Mezzogiorno, che fa segnare il valore più elevato (9,8%). Tra le persone in povertà assoluta si stima che le donne siano 2 milioni 458mila (7,9%), i minori 1 milione 292mila (12,5%), i giovani di 18-34 anni 1 milione e 17mila (10,0%) e gli anziani 510mila (3,8%).
La condizione dei minori è in netto peggioramento – nel 2005, l’incidenza della povertà assoluta era al 3,9% – come quella dei giovani, per i quali il valore è più che triplicato rispetto al 2005 (10,0% contro 3,1%). L’incidenza della povertà assoluta cresce nel tempo anche fra gli adulti tra i 35 e i 64 anni (da 2,7% del 2005 a 7,3%) mentre è in diminuzione tra gli anziani (4,5% nel 2005).
Nel 2016 peggiorano invece, anche le condizioni delle famiglie con tre o più figli minori: l’incidenza della povertà assoluta sale a 26,8% da 18,3%. Si confermano livelli elevati di povertà assoluta per le famiglie con 5 o più componenti (17,2%), soprattutto se coppie con tre o più figli (14,7%).
Ad incidere anche il titolo di studio: se la persona di riferimento della famiglia è almeno diplomata, l’incidenza della povertà assoluta è pari a 4%, circa la metà di quella rilevata per chi ha conseguito al massimo la licenza elementare (8,2%).
Tra le famiglie degli operai la povertà si attesta a 12,6% (quasi il doppio rispetto al 6,9% di quelle la cui persona di riferimento è un dipendente), e raggiunge il valore massimo tra quelle con persona di riferimento in cerca di occupazione (23,2%). L’incidenza della povertà assoluta si attesta su valori molto elevati tra le famiglie con componenti stranieri: 25,7%, con il Mezzogiorno a sfiorare il 30%.
Nel 2016, si stima che siano 2 milioni 734mila le famiglie in condizione di povertà relativa (10,6% tra tutte le famiglie residenti), per un totale di 8 milioni 465mila individui (14%).